Cosa sapere quando si sceglie un pavimento in legno

IL PRIMO PASSO: ANALIZZA LE TUE ESIGENZE

Se siete alla ricerca di un pavimento in legno è bene porsi delle domande che vi aiuteranno a comprendere le vostre esigenze e le vostre aspettative, per non rimanere delusi dalla scelta che farete.
E’ importante chiedersi: che durata deve avere? Come si mantiene? In che ambiente verrà installato? Ho animali domestici? Ho il riscaldamento a pavimento? Produce emissioni (VOC) nocive?
Le risposte a queste domande sono molto soggettive ed essenziali per orientarsi nell’offerta dei tanti pavimenti in legno che abbiamo a disposizione. Il nostro primo consiglio è quello di non basare la scelta solo sul fattore prezzo… perché rischiate di scegliere un pavimento che non rispecchia le vostre esigenze con il pericolo di dover “sopportare” qualche disagio o addirittura doverlo sostituire nel breve periodo.

Ma quanto costa un pavimento in legno?

baccianini senigallia parquet scelta del pavimento

Questa è spesso la prima domanda che ci viene posta, perché spesso nella scelta ci si basa sul confronto del prezzo, non considerando che il prezzo è dato dalla somma di importanti fattori che fanno una notevole differenza in termini di resa nel tempo: colore, durata, resistenza, finitura e struttura.
Se tutti questi elementi sono al top il vostro sarà un ottimo pavimento con un ottimo rapporto qualità-prezzo ed il vostro investimento verrà ripagato nel tempo evitando innumerevoli interventi e sostituzioni.
Non esiste quindi un prezzo “giusto” per un pavimento in legno ma esiste il giusto pavimento in legno! Non scegliete quindi in base al prezzo… ma alle vostre esigenze.

Che durata deve avere?

Se la risposta è “TUTTA LA VITA” allora conviene investire in una buona struttura, bontà del trattamento superficiale e salubrità. In caso di situazioni temporanee si può scegliere su quale parametro investire meno in base alle proprie esigenze.

La posa del parquet in legno: con o senza colla?

La posa in opera rappresenta uno dei passaggi più delicati. L’incontro tra un buon prodotto ed un bravo tecnico è la combinazione ottimale affinché il risultato finale sia all’altezza delle aspettative. Nel corso della storia i sistemi di posa sono radicalmente cambiati. Negli anni Ottanta, per ovviare alla scarsa stabilità dei pavimenti a due strati, l’unico metodo di posa era incollare il parquet al fondo. Tutt’oggi questo metodo di posa è molto diffuso, anche nel caso di tavole a tre strati non realizzate a regola d’arte.

Noi abbiamo selezionato pavimenti a tre strati correttamente controbilanciati e stabili, biocompatibili per i quali consigliamo la posa FLOTTANTE (senza l’uso di colle) perché presenta numerosi vantaggi:

  • stabile
  • salubre (non prevede l’uso di collanti nocivi)
  • rapida
  • facilita gli interventi in caso di rimozione per danni o trasferimenti
  • adatta per il riscaldamento a pavimento (consigliamo la posa flottante per non avere emissioni nocive dalla colla surriscaldata, che per quanto sia ecologica è sempre a base chimica).

Ogni situazione di posa è unica e richiede un’attenta analisi delle condizioni ambientali e strutturali per indicare la tipologia di posa più indicata.

E’ importante valutare la struttura e lo spessore delle tavole

baccianini parquet senigallia strati del parquet

In base al tipo di posa esiste la struttura specifica della tavola:

  • A TRE STRATI
  1. Uno strato di legno nobile in superficie dello spessore di circa 4 mm
  2. Uno strato centrale in abete posti trasversalmente rispetto allo strato nobile e al retro
  3. Un terzo strato (retro) disposto nello stesso verso dello strato di legno nobile.

Il retro fa la differenza in termini di stabilità e qualità del pavimento. In commercio esistono due tipologie di struttura:

a) CONTROBILANCIATA (il vero tre strati):  il terzo strato è dello stesso spessore del primo. Può essere in abete o nella stessa essenza per una stabilità al top.

b) DERULLATA (tre strati di nome ma non di fatto): il terzo strato, spesso in pioppo, misura solo la metà della lamella superficiale e non garantisce una buona stabilità.

Una buona costruzione a tre strati garantisce la stabilità delle tavole anche di grandi dimensioni e permette inoltre la posa FLOTTANTE senza l’uso di colle, appoggiando il pavimento con un sistema a incastro sul sottofondo esistente sopra un materassino in sughero, cartone o lana. I nostri  pavimenti sono perfettamente compatibili con i sistemi di RISCALDAMENTO a PAVIMENTO pertanto ne consigliamo la posa flottante per evitare le emissioni nocive delle colle che, per quanto sono ecologiche, hanno sempre base chimica.

  • A DUE STRATI

    1. La lamella di legno nobile ha uno spessore di circa 4 mm
    2. Il supporto in multistrato di betulla, il migliore dei supporti utilizzabili in quanto garantisce un’estrema stabilità (si trovano anche supporti in abete, pioppo e legni teneri esotici che però possono essere di gran lunga meno stabili e duraturi).

    La costruzione a due strati prevede la posa incollata.

  • STRATO UNICO – MASSELLO
    Il pavimento in legno massiccio grezzo – da finire in opera – rappresenta la tradizione di Baccianini. E’ disponibile in varie lunghezze e larghezze nelle specie legnose più prestigiose, sia europee che esotiche. Prevede la posa incollata.

Che finitura scegliere per il parquet: OLIO o VERNICE ?

La scelta tra parquet oliato o verniciato è ovviamente legata al gusto personale ed alle vostre esigenze: valutate con cura il tipo di oliatura o verniciatura.

baccianini senigallia parquet tabella olio o vernice

Controllate la rispondenza alla normativa Europea (CE)  ed FSC (Gestione Forestale Sostenibile)

Accertatevi che il parquet che volete acquistare risponda ai requisiti di legge. Tutti i parquet Baccianini rispondono alle più severe norme in termini di qualità del legno, costruzione, collanti impiegati, sicurezza, resistenza al calpestio, ecologicità.

Infatti tutti i nostri pavimenti in legno rispondono alla normativa europea Uni EN 13489:2004. Esistono sul mercato pavimenti di dubbia provenienza col pericolo di radioattività, scarsa durata e con assenza di garanzie.

Infine l’estetica

L’essenza, la tonalità e la grandezza delle tavole sono un fattore puramente estetico e come tale molto soggettivo. Di seguito elenchiamo alcune tra le più frequenti finiture superficiali tra cui è possibile scegliere:

rispettivamente:

Levigato
La lamella nobile, dopo l’incollaggio e la profilatura, viene levigata con carta abrasiva molto fine.
Dopo questa levigatura si può procedere direttamente con il trattamento ottenendo una superficie piana perfetta, senza altre particolarità.

Spazzolato
Si asporta la parte superficiale e tenera del legno mediante passaggio sotto speciali spazzole che lasciano in rilievo le venature di legno più duro e conferiscono una maggiore resistenza all’usura.

Piallato
Ricorda il risultato delle antiche tecniche utilizzate per spianare e levigare le tavole grezze.
Il pavimento assume un aspetto ondulato longitudinalmente, creando movimenti e riflessi particolari.

Piano Sega
Si ricrea, con tecniche moderne, l’effetto rustico del taglio della tavola realizzato con le vecchie seghe. Questa lavorazione, molto morbida al tatto, aumenta la resistenza al calpestio e aiuta a confondere i segni del tempo. Per questo è particolarmente consigliata per le zone ad alto traffico.

Bisellato
Gli spigoli delle plance vengono abrasi manualmente creando un effetto rotondo, non regolare.
L’aspetto delle tavole ne risulta ammorbidito e in rilievo rispetto alla pavimentazione posata.

“Con questa rapida guida all’acquisto speriamo di aver fatto chiarezza e di avervi accompagnato in un breve viaggio nel nostro mondo. Ci sono ancora tante cose da scoprire… vi aspettiamo nel nostro show room!” (Giorgio Paradisi  Amm. Delegato Baccianini snc)